Emissione DSR e NPS

19 03 2008

 

Molti limiti vi sono nello sviluppo di un sistema di riproduzione di alta qualità: spesso otteniamo una corretta accuratezza tonale, una buona estensione in frequenza del diffusore, ma raramente è possibile ricreare quel senso di spazialità virtuale proprio invece dell’ambiente reale di registrazione o di esecuzione.
A riguardo di Soundstage abbiamo speso molte parole ed approfondito altrettanto, menzionando le correzioni temporali, gli alloggiamenti, gli orientamenti, gli off-set e via dicendo, tutti espedienti in grado di avvicinare la sensazione d’ascolto a quella più fedele possibile dell’evento originale.
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Air Wiring – Sviluppare un Crossover

11 03 2008

Qual’è il modo migliore per cablare una circuitazione? Lo stampato, direte voi…

In alcuni casi è anche vero, ma ricordiamoci che preparare un PCB, e preparane uno di qualità superiore per la connessione dei nostri componenti potrebbe non risultare così immediato, lo abbiamo visto proprio in questo articolo, dove analizzavamo i passi necessari alla realizzazione di uno stampato; sopratutto se pensiamo al tempo che si va a perdere, tempo che non potremo dedicare all’ascolto vero e proprio e alla parametrizzazione del circuito stesso.

Una vecchia ma molto valida tecnica, è quella del cosidetto “cablaggio in aria” o appunto “air-wiring”. E’ utilizzata principalmente nelle elettroniche valvolari, ma nessuno ci vieta di implementarla, “rivisitata”, anche nelle nostre circuitazioni autocostruite delle reti di filtraggio e di compensazione. Tale cablaggio permette una connessione dei componenti senza l’ausilio di stampati nè di supporti extra, come qui:
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Simuliamo un Crossover con Cross PC (Parte Seconda)

26 02 2008

Dopo aver visto come si comporta Cross PC come calcolatore, vediamo oggi cosa esce dal magico cilindro, interpellandolo come simulatore.

Come prima prova “didattica” utilizzeremo il progetto PARTRES di default. La procedura sarà la seguente: modellizzare gli altoparlanti, calcolarne il filtro ideale, analizzarne la risposta una volta applicato anche il carico reale, analizzare la risposta globale del sistema completo trasduttori + crossover.

FASE 1 – ALTOPARLANTI IN ARIA LIBERA

Andiamo subito, tramite il menu Verifica, ad eliminare la R1 che imposta Cross PC nel ramo Passa-Basso del filtro.


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Simuliamo un Crossover con Cross PC (Parte Prima)

25 02 2008

Eccoci alla seconda “prova su strada”. Dopo Bass PC oggi vediamo una simulazione di una rete di filtro con Cross PC.

Abbiamo detto che questo software è in grado di essere utilizzato come calcolatore ma anche come simulatore. Analizzeremo entrambe le caratteristiche in due tutorial differenti. Partiamo oggi con il calcolo puro e semplice.

CROSSOVER 2 VIE – WOOFER/TWEETER

Dato che non ci interessa simulare alcunchè, ma solamente estrarre dei valori numerici, non ci interesserà nemmeno caricare eventuali dati di sistema di determinati altoparlanti, ce ne basta conoscere la Re (resistenza elettrica in corrente continua della bobina mobile). Selezioniamo quindi il menu Progetto:


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Simuliamo un subwoofer con Bass PC

23 02 2008

Ora che abbiamo imparato ad usare Bass PC e Cross PC, vedremo come modellizzare un sistema reale e non solo “didattico.

Partiamo con Bass. In questa simulazione utilizzeremo un subwoofer RES, esattamente il PR300N32.

Dato che la cartella RES nella directory SPEAKERS è già presente, non è necessario crearne una appositamente.

Apriamo Bass, selezioniamo Altoparlante>Inserisce

Dopodichè procediamo all’inserimento dei valori del nostro subwoofer.


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Guida all’uso di Bass PC

23 02 2008

Oggi voglio parlarvi invece di un simulatore per casse acustiche, realizzato anch’esso da Renato Giussani ed utilizzato da molti professionisti del settore. La versione attuale è la Bass PC 3.0, cominciamo con effettuarne il DOWNLOAD, è un file .exe ma state tranquilli, non ci sono rischi di virus.

Piccola nota: entrambe i programmi, CrossPC di qui abbiamo parlato ieri e BassPC, possono girare anche in ambienti Linux. Come alcuni di voi già sanno, sul mio pc ho installato Ubuntu Gutsy 7.10, ottima distro di Linux, tra l’altro. Bene, per tutti gli utenti del pinguino, è possibile emulare l’ambiente DOS per poter far girare questi software. Scrivo con piacere questo appunto, rivolgendomi particolarmente ad un mio cliente che mi fece notare come Bass30 non fosse compatibile con Linux. Effettivamente, a differenza di Cross PC che parte senza problemi con Dos Emulator, per Bass è necessario un piccolo accorgimento:

Se tentiamo, tramite interfaccia “xdosmenu” di “Dos Emulator”, di lanciare il file bass30.exe, il sistema ci darà errore, sostenendo che è necessaria la presenza di un sistema operativo Microsoft Windows per il funzionamento di tale programma.

Dobbiamo allora installare “Wine”, che ci farà magicamente capire che il file bass30.exe è in realtà un archivio. Dopo che lo avrà scompattato otterremo vari file e cartelle. Copiamo tutto e spostiamoci in:

HOME/.dosemu/drive_c

creiamo una cartella chiamata bass30 e incolliamovi dentro tutto il contenuto estratto precedentemente. Fatto questo basterà lanciare “Dos Emulator” e digitare in sequenza i comandi:

cd bass30/

bass30.exe

per approdare alla schermata di presentazione del programma:


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Guida all’uso di Cross PC

22 02 2008

Uno dei migliori simulatori per reti di crossover passive è l’ottimo Cross Pc, ora arrivato alla sua versione 4.2f, sviluppato dal celebre Renato Giussani. E’ un software veramente molto potente in grado di modellizzare non solo la rete di filtraggio, ma anche il sistema di altoparlanti e l’ambiente d’ascolto.

Cominciamo con l’effettuare il DOWNLOAD del programma, un semplice pacchetto .zip. Per tutti gli utenti Linux basterà l’ausilio di “Dos Emulator”, in grado di far girare il programma. Basterà scompattare l’archivio .zip, creare una cartella da nominare cross42f e incollarvi dentro tutto il contenuto appena estratto. Dopodichè sposteremo tale cartella nel percorso di default dell’emulatore:

HOME/.dosemu/drive_c/

A questo punto basterà lanciare “Dos Emulator”, spostarsi nella cartella di Cross con il comando

cd cross42f/

per poi lanciare il programma con il comando

cross42f.exe

Ma torniamo indietro un attimo. Nella cartella troverete, tra i vari file, CROSS42F.EXE che è l’eseguibile del programma, CROSS40.INI, l’ultima configurazione di progetto salvata e la cartella XVR contenente sia i progetti caricabili di default che i vostri personali. In questo modo potremo salvare tutti i dati inseriti nel programma per riutilizzarli in un secondo momento.

Lasciamo da parte il mouse, prendiamo sotto mano la tastiera e lanciamo CROSS42F.EXE per accedere alla schermata di menu principale.

IL MENU INIZIO


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Il fattore di merito del filtro

19 02 2008

Questo articolo vuole essere più una delucidazione che altro a riguardo del quarto appuntamento sui crossover pubblicato pochi giorni fa, dove vedevamo quali fossero le espressioni matematiche da utilizzare per il calcolo dei componenti da inserire nelle nostre reti.

Si era espressamente parlato in partenza di allineamenti di vario tipo (APC, CPC, COMP), questione che oggi voglio sollevare ed approfondire. Quando parliamo di reti di filtraggio ad hoc, non possiamo non tenere conto di tutta una serie di aspetti che andranno ad interferire, nel bene o nel male, con la resa sonora finale del sistema. Sappiamo tutti benissimo come la zona d’incrocio sia la più cruciale e delicata: è possibile quindi sfruttare diverse teorie per agevolare ed ottimizzare il “passaggio” dall’emissione di un altoparlante a quella di un altro modificando proprio il comportamento della rete dalla risposta lineare a quella attenuata agendo sul Q del filtro, ovvero il suo fattore di merito.
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Tubes Datasheet

14 12 2007

Preamp Tubes

ECC81 / 12AT7

ECC82 / 12AU7

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Lunghezza d’onda e velocità del suono

29 11 2007

– L’UCS è ancora protagonista –

Argomento noto a tutti certamente, ma a cui voglio dare particolare visibilità a causa di una forte relazione con la risposta in frequenza e la resa acustica che al contrario non vengono mai prese in considerazione. Parliamo come al solito di finezze, di questioni minimali, ma sapere che ci siano e non raccontarle è secondo me sbagliato.

LA LUNGHEZZA D’ONDA
La lunghezza d’onda è la distanza fisica, espressa in metri, tra due creste o due gole di un segnale variabile in modulo nel dominio del tempo. Se il segnale è tempoinvariante, non c’è moto armonico, e se non c’è moto armonico non c’è pulsazione, e se non c’è pulsazione non c’è frequenza, e se non c’è frequenza non c’è lunghezza d’onda. Un grafico come questo, in cui analizziamo per semplicità un’onda triangolare, infatti:


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Pari o Dispari?

23 10 2007

Bim, Bum, Bam…!

Sto ammattendo.

Oggi parliamo di musica, di musica riprodotta (come sempre), ma in particolare delle famosissime armoniche. Quando discutemmo l’analisi e la trattazione dei caratteri fondamentali di un suono (in questo articolo), introducemmo il significato di questo importantissimo parametro, ma senza andare fino in fondo.

Oggi scopriamo cosa sia e che ruolo svolga nella nostra catena di riproduzione. Leggi il seguito di questo post »





Compensiamo l’impedenza

26 09 2007

Abbiamo capito che il modulo e la fase di un generico altoparlante è tutt’altro che lineare o rappresentabile con due conticini veloci veloci, e si parlava di quanto ciò renda difficile l’incrocio del sistema, che sia due vie o tre vie. Alla fine del primo approfondimento sull’impedenza del trasduttore è stata nominata la cella di compensazione. Che cos’è?

Per spiegarvelo, voglio citare questo articolo, riguardante una problematica sollevata da tal V.M. (non Vietato ai Minori, ovviamente), la quale ha creato non pochi effetti collaterali:

si tratta dell’articolone di “VM” sulla compensazione della componente induttiva degli altoparlanti. Leggi il seguito di questo post »





La Prova di Ascolto

14 09 2007

Come effettuarla? Quali sono i parametri e gli aspetti da considerare? Tutto ciò (salvo alcune ovvie analisi) vale anche in ambito domestico, sia chiaro, la riproduzione è riproduzione sia che avvenga in auto che in casa. Vediamo nel dettaglio cosa ascoltare e come per capire se il nostro sistema ha le carte in regola

Anche qui è necesario ricordare che non basta imparare a seguire queste indicazioni per ritener raggiunto il nostro obiettivo. Il presupposto per poter effettuare un giudizio è che abbiate un orecchio molto ma molto allenato, ed è questa, l’unica grossa differenza che sta tra l’amatore e il professionista (che è costantemente impegnato giorno dopo giorno nell’ascolto di battute su battute). Quindi, se riconoscete di non essere massimi esperti a riguardo, fatevi dare una mano da un installatore di fiducia, potreste scoprire tanti aspetti utili che ignoravate.
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La Valvola

12 09 2007

In principio era il buio, poi l’uomo inventò la valvola e vide che era cosa buona

Servirebbero pagine e pagine per parlare di questo dispositivo, in relazione al suo fascino, alla sua musicalità, alla sua storica importanza nel campo elettronico. Quello che mi preme è iniziare ora a capire come sia nata, su che basi lavori, ed in che modo abbia completamente sconvolto la scienza e la tecnologia dell’epoca.

Il Prerequisito – Il Diodo

– Un corpo conduttore (catodo), portato ad una certa temperatura (molto alta) libera elettroni,

– Se gli avviciniamo un secondo elettrodo (anodo), anch’esso conduttore ed a potenziale sufficientemente positivo e
– Li inseriamo in un terzo corpo non conduttore sotto vuoto,

– Tra i due elettrodi scorre corrente.

Questo oggetto si chiama DIODO, è la forma più primitiva di valvola (poichè consente il passaggio di corrente in un solo verso) ed è alla base del funzionamento di tutti gli altri dispositivi che ci permettono di amplificare, rettificare ecc. (triodi, pentodi, eptodi ecc.).

Il Fenomeno
Il fenomeno viene definito come termoionico, poichè per effetto termico (surriscaldamento) si genera una corrente elettrica, ed è improprio, poichè sappiamo che la corrente elettrica non nasce dalla liberazione di ioni (come si credeva nel recente passato, da qui appunto -ionico), ma da quella di elettroni. Più giusto, quindi, sarebbe parlare di effetto termoelettronico, ma la tradizione è tradizione…
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Thiele&Small ReLoaded

11 09 2007

Klippel Analizer System – Quando i parametri T&S perdono parte della loro validità

Questo articolo nasce dalla necessità di esprimere nel miglior modo possibile il comportamento di un driver generico. Abbiamo parlato a lungo dei parametri di Thiele&Small ed abbiamo capito che sono molto utili, sopratutto in fase di progettazione del sistema e dei carichi acustici relativi. Sul numero 142 di ACS fu pubblicata una relazione a riguardo di una conferenza tenuta a Senigallia, sede della Ciare, inerente al sistema di analisi del’ing. Klippel, che voglio ora riportare. Non me ne voglia l’autore, Federico Valeri, non è di certo mia intenzione sorpassarlo, ma è utile secondo me, citare questo documento, dato che abbiamo appena finito di parlare di “schematizzazione” di altoparlanti.

[…] In questa cornice decisamente accogliente l’ingegner Klippel, dotato di una padronanza dell’inglese sconcertante (sopratutto se paragonata allo standard medio di noi italiani), al punto che in otto ore quasi filate mi sarò perso sì e no un paio di volte, si è lanciato in una spiegazione che è andata ben oltre la semplice presentazione del frutto delle proprie fatiche. E’ stato davvero interessante scoprire fenomeni solitamente ignorati e che invece condizionano fortemente il comportamento dei trasduttori elettrodinamici, specie in regime di grandi segnali.

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Parametri Thiele/Small (T&S)

10 09 2007

I parametri di Thiele/Small… Tanto fondamentali quanto malinterpretati, tanto necessari quanto sconosciuti. Per poter cominciare a parlare di riproduzione musicale DOBBIAMO tutti sapere cosa siano e cosa indichino. Fino a quel momento non possiamo definirci appassionati di car-audio e alta Fedeltà in genere, nè tantomeno esperti. Non è sicuramente un ambiente “facile”, cominciamo ad entrare nel vivo dei fenomeni, sviscerandoli a fondo, e non tutti potranno ovviamente comprendere al primo colpo. Nell’elettroacustica quasi niente è scontato, quasi niente è banale, quasi niente è superfluo, ecco perchè ho voluto aprire questo blog: troppa gente crede che il car-audio abbia a che fare con tutto tranne che con un qualcosa di complesso e complicato come l’elettroacustica. Tornando a questi mitici parametri, cosa sono? Cosa rappresentano? Ecco l’elenco dei più importanti e loro relativa breve spiegazione.
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Autoradio – Come sceglierla

7 09 2007

Possiamo distinguere, tra le sorgenti di qualità, due diverse filosofie di progettazione. L’andamento del mercato e la richiesta sempre maggiore di rendere compatibili contenuti musicali diversi dal semplice CD con la vettura, ha aperto le porte ad una nuova generazione di sorgenti: le cosidette multimediali. Questo ha portato anche alla commercializzazione di fonti che, sempre più economiche, presentino anche sempre più funzioni “accessorie” e sempre meno funzioni “necessarie”.

Non mi dilungherò sul fatto che una sorgente DEVE essere SOLO una sorgente e non un cellulare-fotocamera-macchinetta del caffè-tostapane: se vogliamo tirar fuori qualcosa di buono dal nostro impianto non dobbiamo certo soffermarci sui “wallpaper” colorati, i frontalini motorizzati “fashion” o quant’altro. E’ ovvio che anche l’occhio voglia la sua parte, ma l’autoradio non è un quadro o una bella gnocca con le tettazze, è un’apparecchiatura che DEVE SUONARE, e SUONARE BENE.

Quali sono i parametri per i quali determinare se un’autoradio è migliore di un’altra, in relazione al nostro obiettivo (e alla spesa)? Ah, quasi dimenticavo, tutto questo è valido ovviamente se SAPETE con certezza di avere le idee chiare in testa sul da farsi, altrimenti è meglio che non continuiate nemmeno a leggere, ma vi fiondiate al centro commerciale a prendere quella con più funzioni e colori possibile, dato che è il mostrare e il far vedere la moda odierna e non di certo la sostanza.

Non voglio discriminare nè offendere nessuno, sia chiaro, ma se avete notato, in questo blog non ci relazioniamo quasi mai con l’auto in sè e per sè, i concetti espressi non si risolvono solo in quell’ambito, la musica è musica e l’elettroacustica anche, indipendentemente da dove venga applicata; qui si trattano determinati argomenti, qui si parla di Alta Fedeltà, quella vera, qui si analizza e si studiano fenomeni, non si va a farfalle. E lo si scopre nel leggere un qualsiasi articolo in queste pagine, dove credendo si saper già tutto il necessario, si scopre invece che gli aspetti peculiari erano ben altri (sperimentatelo leggendo uno dei parametri dell’elenco qui più avanti, gli unici realmente importanti in un’autoradio e capirete cosa intendo). Per tutti coloro che, invece, non sono interessati a questo ma preferiscono (giustamente e lecitamente) scambiare opinioni su altro, ci sono una marea di forum tuning e relative sezioni più o meno tecniche (se così possiamo definirle) in cui potranno esprimere le loro opinioni riguardo led colorati e micromonitor da plancia.
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L’Amplificatore

6 09 2007

Perchè non è possibile chiamarlo trasformatore? Qual’è il suo ruolo nel sistema e come funziona? Ecco brevemente una piccola carta d’indentità di uno dei dispositivi fondamentali per la buona riuscita del nostro impianto.

Un amplificatore è un dispositivo che in sintesi non fa altro che moltiplicare un segnale in ingresso, ed in base alla tipologia di progettazione migliorarne anche la qualità, per rendere l’ascolto il più fedele possibile all’evento originale. Questo fattore di moltiplicazione viene chiamato guadagno, il quale appunto mi dirà di quante volte viene aumentata l’ampiezza del segnale che gli consegniamo proveniente dall’autoradio (tecnicamente definisce l’ampiezza della funzione di trasferimento dell’amplificatore). Leggi il seguito di questo post »





L’impedenza dell’altoparlante

4 09 2007

Nella formula per il calcolo dei valori dei componenti del crossover (ad esempio un passa-basso a 6dB/oct):

L=\cfrac{1}{2 \cdot \pi \cdot Fc} \cdot Z \cdot 10^3 [mH]

L = valore che vogliamo trovare in milliHenry della bobina che effettuerà il filtraggio

Fc = frequenza di taglio a cui noi vogliamo far lavorare il filtro

Z = valore dell’impedenza che verrà vista dal filtro una volta collegato all’altoparlante

PERCHE’ LA FORMULA E’ SBAGLIATA?
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La musica e l’elettronica

28 08 2007


– Un Fa da 350 Hz riprodotto da un corno, da un trombone e da un clarinetto –

Già moltissime centinaia di anni fa gli studiosi erano consci che i suoni fossero in stretto contatto con la matematica: proprio in questo senso, già al tempo di Pitagora erano state fatte delle analisi sulle corde vibranti ed era stato scoperto che le oscillazioni che nascevano erano in rapporto con la lunghezza delle corde stesse. L’esperienza, ed un orecchio ben allenato, portò alla luce un fondamentale concetto: se una corda vibra ad una certa frequenza, dimezzandone la lunghezza la frequenza raddoppia, riducendola ad 1/4 la frequenza quadruplica, e via dicendo. Ma vediamo in particolare i caratteri fondamentali del suono, così da capirne a fondo la natura e la metodologia di riproduzione.
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