Cross-N-Play

22 04 2008

Cross-N-Play è l’innovativo dispositivo per autocostruttori amatoriali e professionisti Home Hi-Fi e Car Hi-Fi dedicato allo sviluppo di reti passive ad hoc. Utilizzando Cross-N-Play sarete in grado velocemente di capire quale sia il componente più adatto al vostro circuito, senza l’ausilio di saldatore a stagno e senza perdite di tempo.

Tutto il vostro crossover a portata di un “click”.

Perchè Cross-N-Play?
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Vi sembra giusto?

28 03 2008

Clarion è un’azienda con cui collaboro da molto tempo (27 anni) e sono rimasto sempre molto soddisfatto dai loro prodotti per quel che riguarda l’ambito strettamente Audio/Video/Multimediale. Nel recente passato però entrò sul mercato italiano una sorgente audiophile, la risposta secondo i tecnici giapponesi alle domande degli ascoltatori più esigenti. Per chi se lo ricorda parliamo di questa macchina:
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Emissione DSR e NPS

19 03 2008

 

Molti limiti vi sono nello sviluppo di un sistema di riproduzione di alta qualità: spesso otteniamo una corretta accuratezza tonale, una buona estensione in frequenza del diffusore, ma raramente è possibile ricreare quel senso di spazialità virtuale proprio invece dell’ambiente reale di registrazione o di esecuzione.
A riguardo di Soundstage abbiamo speso molte parole ed approfondito altrettanto, menzionando le correzioni temporali, gli alloggiamenti, gli orientamenti, gli off-set e via dicendo, tutti espedienti in grado di avvicinare la sensazione d’ascolto a quella più fedele possibile dell’evento originale.
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Siamo davvero capaci?

14 03 2008

Qualsiasi appassionato di riproduzione Hi-Fi, e sottolineo qualsiasi, si ritrova prima o poi a dover fare i conti con il dilemma della propria vita: quale apparecchio risolve i miei problemi? Quale dispositivo è in grado di saper dare quel valore aggiunto di cui ho bisogno? La scelta è sempre piuttosto ardua, coinvolge numerosi elementi, sopratutto se il sistema che possediamo mostra già delle doti di un certo livello. Appena acquistata l’auto risolviamo oggettivamente in fretta, basta un due vie veloce in predisposizione, sub in cassa e finale quattro canali per notare un miglioramento netto e tutt’altro che latente. Ma quando la situazione è più complicata si corre il rischio che quel tal componente per il quale crediamo sia lecito investire giochi l’intera filosofia logica dell’impianto. Purtroppo dobbiamo fare i conti con i costi e non tutti possiamo permetterci di sviluppare due o tre progetti diversi, metterli in pratica e poi decidere. Leggi il seguito di questo post »





Il fattore di merito del filtro

19 02 2008

Questo articolo vuole essere più una delucidazione che altro a riguardo del quarto appuntamento sui crossover pubblicato pochi giorni fa, dove vedevamo quali fossero le espressioni matematiche da utilizzare per il calcolo dei componenti da inserire nelle nostre reti.

Si era espressamente parlato in partenza di allineamenti di vario tipo (APC, CPC, COMP), questione che oggi voglio sollevare ed approfondire. Quando parliamo di reti di filtraggio ad hoc, non possiamo non tenere conto di tutta una serie di aspetti che andranno ad interferire, nel bene o nel male, con la resa sonora finale del sistema. Sappiamo tutti benissimo come la zona d’incrocio sia la più cruciale e delicata: è possibile quindi sfruttare diverse teorie per agevolare ed ottimizzare il “passaggio” dall’emissione di un altoparlante a quella di un altro modificando proprio il comportamento della rete dalla risposta lineare a quella attenuata agendo sul Q del filtro, ovvero il suo fattore di merito.
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Formulario Crossover

16 02 2008

Abbiamo detto più e più volte che le formule per il calcolo dei componenti per filtri passivi non siano propriamente corrette, o meglio, che diventano corrette solo in precisi e particolari casi specifici, dove conosciamo con assoluta certezza il significato ed il valore di ogni grandezza. Per tutti coloro che si sono sintonizzati per la prima volta, voglio rimandarli ai quattro articoli dedicati alla questione filtraggio passivo, introduzione e realtivi approfondimenti:

Il Crossover. Perchè è importante?
L’impedenza dell’altoparlante
Compensiamo l’impedenza
Il fattore di merito del filtro

In questi paragrafi abbiamo capito molte cose, tutte importanti, ed abbiamo scoperto che i valori da inserire nelle formule non sono così di immediato rilevamento. Abbiamo discusso riguardo crossover di vario ordine, celle di compensazione RLC, celle Zobel RC, ecc.ecc. In questo articolo voglio riassumere un prontuario per il calcolo di circuiti con allineamento differente (Butterwoth, Linkwitz-Riley, Bessel). In rete ne troverete di “automatici”, basta inserire i valori ed il gioco è fatto, ma credo sia comunque giusto mettere in rilievo i perchè e i per come dei risultati ottenuti, sopratutto se contiamo che spesso, tali strumenti, non ci danno la possibilità di agire sul fattore Q.

Spendiamo qualche parola a riguardo, ma ci torneremo in un articolo dedicato. L’allineamento del filtro è una caratteristica importante, molto importante, e determina il tipo di risposta in corrispondenza dell’incrocio. Sostanzialmente abbiamo tre modi differenti di operare su tale andamento:

– APC incrocia con 6dB di attenuazione, garantisce una risposta in frequenza sull’asse piatta e la potenza acustica immessa nell’ambiente all’incrocio mostra 3dB di attenuazione, cosa che può influire sullo spettro del campo riverberato.

– CPC incrocia con 3dB di attenuazione, garantisce la risposta in potenza piatta e la risposta in frequenza sull’asse si enfatizza di 3dB.

– COMPR è la soluzione intermedia tra i due andamenti precedenti.
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Old-School VS New-Style

12 02 2008

Da un e-mail ricevuta:

dimmi perche secondo il tuo professionale parere le autoradio in preout nel giro di 10 anni sono passate a gli standard di 500 millivolt a 2v o 5 volt per quale principale motivo? e poi se oggi si anno molti amplificatori denominati OLDSCHOOL tipo harman, e altri che questa vecchia scuola vantava a dir di molti un piu’ professionale impiego di componenti di qualita’ quanto oggi sul mercato new-entry ci sono amplificatori che vantano 1000 watt musicali a poche centinaia di euro e poi sono apparecchi che non hanno qualita ne dal punto di vista di materiali ne componenti elettronici cioe dico : come si puo’ ricondizionare amplificatori buoni tutt’oggi in accoppiata a nuove radio e a nuovi impianti che oggi hanno altri standard ? in modo funzionale che nella catena source -ampli- diffusore non vengano penalizzati ma sfruttare la loro resa oppure radio vecchie ampli vecchi e radio nuove ampli nuovi?

Il discorso credo sia sostanzialmente questo:

– Anni fa le sorgenti avevano degli standard, oggi ne hanno di ben diversi. Però anni fa c’erano più prodotti ben suonanti di quanti non ce ne siano oggi, per lo meno in proporzione percentuale. E allora, come mai questi standard si sono dovuti stravolgere?

Il ragionamento non fa una piega, amplificazione Harman/Kardon o Soundstream o Rockford o Audison d’annata erano amplificazioni di tutto rispetto, oggi invece sembra che il calderone si sia ingigandito per far spazio a prodotti ben lontani da questi… Credo che il problema vada letto sotto due differenti aspetti:

La questione “pratica”
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Fase e Sfasamento

2 01 2008

Questo primo capitolo vuole essere, più che una guida, una semplice introduzione e trattazione di un fenomeno molto particolare, sulla base del quale spendiamo ore e ore di regolazioni, aggiustamenti, settaggi, configurazioni, acquisti, scambi ecc.ecc. Iniziamo con il dire che il famoso ritardo temporale è proprio in strettissima relazione con la componente “fase” dei segnali musicali, così come lo sono i filtri di crossover, le reti di equalizzazione, le disposizioni degli altoparlanti, i cavi (sì sì, pure loro) e molto altro ancora.

Insomma, “tutto fa fase”…!

Ogni volta che il segnale attraversa un componente reattivo (non attivo, è ben diverso) si ha una variazione di fase. Ecco perchè alludevo anche ad altri componenti (come i cavi).

E’ quindi molto difficile, sopratutto rivolgendosi ai neofiti, redarre un vademecum dalla A alla Z della questione, proprio perchè riveste ruoli differenti in differenti applicazioni. Oggi vorrei cominciare spiegando cosa si celi dietro questo nome, tanto per aiutare anche coloro che già hanno letto l’articolo sull’allineamento e sui cablaggi ad inquadrare il problema.
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Open Info -> Closed Info

10 12 2007

E’ un vero peccato vedere come in certi ambiti vada avanti il mondo. E’ davvero un vero peccato scoprire come si pubblicizzi così tanto l’informazione libera ma poi venga fatto di tutto per recintarla e confinarla. Ed è ancor più un peccato che nascondendo opportunità gli altrimenti fruitori vaghino nel web verso l’ignoto.

Io sono convinto che se “madre natura” ci ha dato certi strumenti sia lecito utilizzarli. Questo sito è nato proprio per questo motivo…

Dato che i fenomeni legati alla riproduzione non sono questioni da bar o esprimibili in due righe, una trattazione completa e argomentata non può che essere d’aiuto… Sopratutto se gratuita… E’ ancora più utile, no?

Eppure c’è chi ha comunque da ridire, attaccandosi a moralità evanescenti che prevedono invece la mala fede di chiunque sia un operatore o un tecnico “addetto ai lavori”. Ed è un controsenso bello e buono: se da neofita cerchi risposte, dattele da solo o fatti consigliare dal primo che capita perchè se da studioso le risposte le hai non le puoi dare, dato che hai anche, in altri ambiti, un tornaconto economico.

Un supporto può essere importante per chiunque, indipendentemente da chi lo fornisce. Anzi, in teoria è proprio chi ha o ha avuto la possibilità di studiare che abbia poi anche voce in capitolo e di conseguenza la risposta che stavamo cercando. Personalmente sono sempre stato molto attratto da tutte le persone che dimostravano di saperla lunga (non che io sia di questi, ci mancherebbe), mi sono sempre fatto affascinare da chi espone un problema, lo argomenta, lo dimostra, dimostra anche il perchè non possa essere altrimenti o gli eventuali limiti di una teoria sulla quale lavorare ancora ed approfondire. Bisognava però stare attenti, e da “ignoranti” è difficile proprio perchè non hai termini di paragone. Nel mio piccolo ho capito quindi che ci sono quelli che sanno darti una risposta, quelli che non sanno dartela e quelli che tentano di darla con un collage di input ricevuti di dubbia o comunque non certa autorevolezza.

Ed è proprio questo il limite di Internet e di tutte le piattaforme di scambio di opinioni. L’impossibilità di scremare, di quantificare la qualità dell’informazione data fa sì che chiunque abbia in mano strumenti dalle potenzialità ben superiori rispetto a quanto non “dovrebbe permettersi”. Ma le cose stanno così e noi non ci possiamo fare niente.

Io stesso potrei aver riempito queste pagine di complete scemenze, ma nessuno mi obbliga a non farlo, così come nessuno vi obbliga a leggerle.

Dovete fidarvi!!! Ma lascio una porta aperta a tutti, contestatori inclusi a maggior ragione…

Ma il vero problema è che non siamo capaci di ascoltare. Ci facciamo letteralmente soggiogare dai nomi famosi o dall’andamento del mercato e anche qui decidiamo in base a tutto fuorchè a ciò che di significativo vi era realmente.

E’ difficile, certamente, ma proviamo a toglierci dalla testa i preconcetti e assaporare ogni esperienza diretta come unica nel suo genere, senza fraintendimenti e senza comparazioni azzardate. Potremmo scoprire che tutto ciò su cui si basavano le nostre idee di ieri, è oggi l’insieme di teorie da cui star bene alla larga.

Quindi, prima l’informazione, e diamoci da fare per ottenerne una relamente “Open”, poi resettiamo le nostre personalissime fondamenta ideologiche, ed infine lavoriamo sul serio per raggiungere il nostro obiettivo. Solo in questo modo avremo davvero imparato qualcosa e saremo anche noi in grado di rispondere, oltre che di domandare.





L’importanza dell’insonorizzazione

1 12 2007

Non vogliamo in questo articolo menzionare marche e modelli dei prodotti per le insonorizzazioni, ma solamente capire in quante e quali famiglie questi si possano suddividere, a seconda del lavoro che vengono chiamati a svolgere, e sopratutto il perchè sia di fondamentale importanza un trattamento acustico mirato e professionale.

Guardiamo innanzitutto, in questo grafico, qual’è a grandi linee la problematica da affrontare:

Ovviamente nella realtà le cose si fanno ben più complicate, non si ragiona a “freccine” ma a campi (che sono di gran lunga tutt’altro paio di maniche) ma un’analisi “a blocchi” più elementare è in grado di fornirci un quadro di più semplice interpretazione.

Ma torniamo a noi, e iniziamo ad analizzare il nostro woofer montato in portiera. Cosa indicano quei vettori? Indicano le possibili tipologie di onde nell’ambito della riproduzione di un suono in un ambiente.
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Lunghezza d’onda e velocità del suono

29 11 2007

– L’UCS è ancora protagonista –

Argomento noto a tutti certamente, ma a cui voglio dare particolare visibilità a causa di una forte relazione con la risposta in frequenza e la resa acustica che al contrario non vengono mai prese in considerazione. Parliamo come al solito di finezze, di questioni minimali, ma sapere che ci siano e non raccontarle è secondo me sbagliato.

LA LUNGHEZZA D’ONDA
La lunghezza d’onda è la distanza fisica, espressa in metri, tra due creste o due gole di un segnale variabile in modulo nel dominio del tempo. Se il segnale è tempoinvariante, non c’è moto armonico, e se non c’è moto armonico non c’è pulsazione, e se non c’è pulsazione non c’è frequenza, e se non c’è frequenza non c’è lunghezza d’onda. Un grafico come questo, in cui analizziamo per semplicità un’onda triangolare, infatti:


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Il problema di Luca P.

28 11 2007

Questo articolo nasce come riassunto di una serie di commenti tra me, Minoz e Luca P., a riguardo dell’ argomento digitale/analogico nella trasmissione dei segnali ed implementazione con la sorgente che Luca P. possiede. Ho voluto dedicare a questa serie di commenti un articolo apposito, dato che il soggetto di discussione è piuttosto interessante e complesso, così da poter integrare i testi ad eventualmente qualche immagine di riferimento. Nell’articolo riguardo la resistività – cavi in rame o cavi in argento, venne postato questo commento, da cui si scatenò tutta l’avvincente questione.
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Diodi Laser, Fotodiodi e Jitter – Coassiale VS Ottico

27 11 2007

Non staremo qui a sviscerare questioni riguardanti il funzionamento del lettore CD, che probabilmente tutti ben conoscete, ma vogliamo solo distinguere pregi e difetti di queste due attualissime ed importanti tipologie.

All’uscita di tutto il meccanismo ottico/meccanico del lettore (motorino, lente, specchi ecc.ecc.) la strada del segnale si divide in tre verso:

– uscita analogica RCA

– uscita digitale coassiale elettrica

– uscita digitale ottica

Tralasciando appunto così come introdotto il passo numero uno, analizziamo le due differenti tecniche di trasmissione.

LA TRASMISSIONE ELETTRICA DI UN SEGNALE DIGITALE
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DAB – Digital Audio Broadcasting

20 11 2007

Per chi ancora non conosce questa tecnologia di ultima generazione, affrontiamo oggi l’argomento. Il Digital Audio Broadcasting (DAB) è un sistema di diffusione digitale radio. E’ una sorta di corrispettivo del DVB, Digital Video Broadcasting (TV via Satellite). In Gran Bretagna è un sistema molto sviluppato e di facile accesso, ma lo ritroviamo disponibile anche in altri paesi, europei, asiatici e americani.

In sostanza accade che il segnale da trasmettere viene passato, codificato e filtrato da un processo di conversione, in grado di tradurre Leggi il seguito di questo post »





Bass-Reflex

17 11 2007

Dopo aver approfondito la questione riguardante la cassa chiusa, oggi parliamo del secondo tipo di caricamento: il bass-reflex. Ma facciamo un passo indietro:

Il nostro caro amato altoparlante a cono non produce una sola onda di pressione, ma ben due. Questo perchè vi è un’emissione anteriore ed una posteriore (ed è logico capirlo, essendo il cono un diaframma in aria libera). Le due onde sono in costante sfasamento di 180° (1/2 periodo) ed il motivo è presto spiegato da questa immagine: Leggi il seguito di questo post »





Bilanciato, sbilanciato e semi-bilanciato

7 11 2007

Esistono molti prodotti che possiamo utilizzare come linee di trasmissione dei segnali pre-amplificati, e sostanzialmente si dividono in tre grandi famiglie. Vediamone una brevissima carta d’identità di ognuna:

Cavo sbilanciato
E’ il comune cavo RCA che utilizziamo tutti giorni, ed è composto da due conduttori, un positivo ed un negativo che svolge anche la funzione di schermo per le interferenze.

Cavo semi-bilanciato
In questo caso sono presenti tre conduttori, un positivo ed un negativo non collegato a massa, entrambi racchiusi in un terzo conduttore, la calza vera e propria, connessa a massa solo da un capo. Un esempio lampante lo trovate nel cavo Rapunzel.

Cavo bilanciato
Il cavo bilanciato è molto più simile al semi-bilanciato che allo sbilanciato, e presenta in più un secondo positivo (polo freddo), il quale trasporterà il segnale in controfase rispetto a quello del, logicamente, “polo caldo”.
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Aggiornamento “volume dell’ampli”

31 10 2007

Dopo aver spiegato cosa sia il decibel, nonchè la sua verosimiglianza verso guadagni e fattori moltiplicativi in genere, ho modificato ed aggiornato, integrando, l’articolo sul volume dell’ampli.

In realtà l’oggetto dell’articolo originale era la differenza tra volume e gain, nulla di più. Ed in questo senso, per coloro che ancora non la conoscono, la seconda metà dell’articolo attualmente modificato potrebbe rivelarsi piuttosto ingarbugliata. Ma dato che pubblicare mille articoli sullo stesso argomento non mi piace, ho preferito fare un tutt’uno.

In questo modo oltre a scoprire che il celebre potenziometro non è un pomello del volume, scopriamo anche come non sia un selettore di guadagno, o per lo meno, non lo sia in senso stretto del termine.

Articolo modificato il 31 ottobre 2007





ODR, F#1 o EntryLevel

25 10 2007

Ovviamento c’è il trucco… Oggi volevo fare un quadro della situazione a riguardo delle sorgenti. Nei vari articoli di questo blog trovate spesso (e troverete) riferimenti ad autoradio strepitose, come la F#1 Status o la Pioneer ODR e a convertitori e preamplificatori esterni; e li abbiamo sempre anche spiegati per bene, pregi, difetti, logiche di progettazione ecc.ecc.. Ma com’è che ci si può chiraire le idee su tutti questi prodotti messi sul mercato? Qual’è l’approccio logico corretto per non far confusione ed avere il quadro completo su come spendere i propri soldi?

Innanzitutto riprendiamo brevemente cosa si intende per fonte, scomponendo tutti i vari pezzetti che la costituiscono:

1. Ottica
2. Meccanica
3. Conversione D/A
4. Preamplificazione
5. Filtraggio
6. Allineamento temporale
7. Equalizzazione
8. Driver di linea
9. Uscita RCA (Pre-out)

Le filosofie di pensiero sono sostanzialmente due, mi limiterò a presentarne pregi e difetti, lasciando a voi la possibilità di giudizio.
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Pari o Dispari?

23 10 2007

Bim, Bum, Bam…!

Sto ammattendo.

Oggi parliamo di musica, di musica riprodotta (come sempre), ma in particolare delle famosissime armoniche. Quando discutemmo l’analisi e la trattazione dei caratteri fondamentali di un suono (in questo articolo), introducemmo il significato di questo importantissimo parametro, ma senza andare fino in fondo.

Oggi scopriamo cosa sia e che ruolo svolga nella nostra catena di riproduzione. Leggi il seguito di questo post »





Il CD Test

18 10 2007

Il CD Test è in assoluto il miglior strumento di analisi e di interrogazione che potrete mai avere tra le mani. Tutti quanti sappiamo dell’importanza che possiede, e parliamo ovviamente di qualità del supporto, qualità di registrazione e qualità delle tracce incise.
Ciò su cui voglio focalizzare l’attenzione è proprio la “componente” brano musicale e sfatare il mito dei dischi EMMA, piuttosto che IASCA.
Il concetto è molto semplice da capire.
Facciamo un passo indietro: cosa significa Alta Fedeltà? Significa una RIPRODUZIONE fedele all’evento ORIGINALE.
E subito dopo aggiungo: confondere (e magari eliminare) le differenze tra ciò che è stato inciso e ciò che è stata l’esperienza diretta.

Qualcuno di voi ha mai partecipato alla registrazione di un brano dei cd test?

NO!

Ed ecco perchè, sotto questo aspetto, non esista CD migliore di un altro. E quindi che cosa ci rimane? La qualità del supporto e la qualità di incisione?! Bella forza, ma se non so come era il brano non posso sapere come deve essere riprodotto.

Un “vecchio saggio” disse una volta: sai qual’è in assoluto il miglior CD Test? E’ quello che ti masterizzi dopo aver registrato in diretta un’esibizione… Solo quello sarà in grado di farti capire il livello di fedeltà del tuo sistema di riproduzione!

Ed aveva completamente ragione…
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